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Abbecedario. L'ennesimo abbecedario.

Tipo di progetto

Incisioni e illustrazioni / Grabados y ilustraciones

Data

dal 2018

Il progetto “Abbecedario” inizia nel 2018 in occasione della mostra colletti va “Abbecedario d’Artista” a Parma, la mia città. La lettera dell’alfabeto che ho scelto è stata la “T”, la parola che ho deciso di illustrare comprendeva tutto: era la “T di tutto”. Da allora, intrecciandomi con altri progetti, ho giocato con le parole, scomponendole nella loro unità di misura minima, la lettera, creando il mio alfabeto. Le lettere sono state create nel corso del tempo e hanno spaziato nella geografia, in quanto realizzate durante residenze ed esperienze artistiche in giro per il mondo.
Le immagini che vivono sulle tavole rappresentano temi universali reinterpretati al di là del significato della parola stessa. Le diverse tecniche di stampa mi permettono di giocare e sperimentare attraverso la materia: metallo, carta, stampe, matrici, inchiostri sono i supporti che mi accompagnano in questo viaggio intorno alla lettera. Il gioco che propongo si muove intorno alla domanda “che cos’è la lettera?” e cerca la risposta ripercorrendo lo sviluppo grafico di tutta la serie di simboli che sono diventati il nostro alfabeto, arrivando a intuire che la lettera non è altro che il risultato della sintesi grafica di un oggetto, un segno in cui sono depositate le tracce di una memoria immensa. In breve, si tratta di cercare un antidoto all’individualismo attraverso le lettere. Infatti, uno dei rischi possibili è che, oltre al segno, anche le parole perdano il loro valore in questo collasso dei punti di riferimento dell’individuo. La mia proposta è di fare un passo indietro riportando il segno alla realtà, e non c’è modo più coerente per farlo che incidendo, magari su una lastra di rame.

El proyecto "Abbecedario" comenzó en 2018 con motivo de la exposición colectiva "Abbecedario d'Artista" en Parma, mi ciudad. La letra del alfabeto que elegí fue la "T", la palabra que decidí ilustrar lo incluía todo: era la "T de todo". Desde entonces, entrelazado con otros proyectos, he jugado con las palabras, descomponiéndolas en su unidad mínima de medida, la letra, creando mi alfabeto. Las letras se han creado a lo largo del tiempo y han abarcado toda la geografía, ya que se crearon durante residencias y experiencias artísticas por todo el mundo.
Las imágenes que viven en las planchas representan temas universales reinterpretados más allá del significado de la palabra elegida. Las diferentes técnicas de impresión me permiten jugar y experimentar con la materia: metal, papel, grabados, matrices, tintas son los soportes que me acompañan en este viaje en torno a la letra. El juego que propongo gira en torno a la pregunta «¿qué es la letra?» y busca la respuesta recorriendo el desarrollo gráfico de toda la serie de símbolos que se han convertido en nuestro alfabeto, llegando a la intuición de que la letra no es más que el resultado de la síntesis gráfica de un objeto, un signo en el que se depositan las huellas de una inmensa memoria. En definitiva, se trata de buscar un antídoto contra el individualismo a través de las letras. De hecho, uno de los posibles riesgos es que, además del signo, las propias palabras pierdan su valor en este colapso de los puntos de referencia del individuo. Mi propuesta es dar un paso atrás devolviendo el signo a la realidad, y no hay forma más coherente de hacerlo que mediante el grabado, tal vez en una plancha de cobre.

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